MAROCCHINO-EROE: ''VADO DAI MIEI, TORNO E TROVO UN LAVORO''
Written By Unknown on mercoledì 24 ottobre 2012 | 04:38
"Adesso voglio cercarmi un lavoro come saldatore, ma prima ho intenzione di tornare in Marocco, a trovare i miei genitori che non vedo da dieci anni".
A parlare è Adoiou Abderrahim, conosciuto meglio come il "marocchino eroe", che la notte del 13 ottobre ha salvato una famiglia di tre persone che stava viaggiando sulla statale 20 in direzione Avezzano (L'Aquila), finita in un canale del Fucino dopo aver perso il controllo della vettura.
Adoiou, che viveva in Abruzzo dopo aver fatto perdere le tracce di sè a Lecco, in seguito a un decreto di esplusione per questioni di droga, non ha esitato neanche un momento prima di buttarsi in acqua e salvare il bambino, il padre e la madre.
Ieri sera il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, ha dato disposizione per il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, visto che durerà sei mesi, grazie al quale l'uomo potrà rimanere in Italia e trovarsi un lavoro che gli darà finalmente la possibilità di avere una vita tranquilla.
"Mi sento sollevato - ha dichiarato ai microfoni di AbruzzoWeb - ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine e che hanno voluto aiutarmi".
"Ho sentito al telefono la famiglia - conclude - ieri sera è stato operato il marito, oggi opereranno la moglie, ma posso dire che stanno bene".
RILASCIATO IL PERMESSO DI SOGGIORNO PER ADOIOU ABDERRAHIM, RIMARRA' IN ITALIA PER SEI MESI
Oggi insieme al suo avvocato, Roberto Verdecchia, ha formalizzato la domanda per regolarizzare la sua posizione e al tempo stesso ha avuto notizia della revoca dei due decreti di espulsione nei suoi confronti disposta dal prefetto dell'Aquila, Francesco Alecci.
"Il mio assistito - ha spiegato Verdecchia - ha finalmente l'autorizzazione a restare in Italia. Oggi abbiamo formalizzato in Questura sia la questione della permanenza sul territorio italiano, sia la revoca dei decreti di espulsione da parte del Prefetto dell'Aquila".
Adoiou, clandestino, fu arrestato nel 2003 e restò in carcere fino al 2006; non ha potuto usufruire della sanatoria scaduta lo scorso 15 ottobre perché questa riguardava solo i clandestini con un lavoro, mentre lui risulta nullafacente.
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