Il governo di Rabat non permettera' all'olandese "nave dell'aborto" di entrare in acque marocchine. Lo ha annunciato il ministero della Salute di Rabat, che ha chiesto al ministero degli Interni di impedire alla nave di accedere alle acque territoriali e di fonrire prestazioni mediche per l'interruzione della gravidanza, pratica vietata in Marocco. Medici stranieri che operano in Marocco devono rispondere alla legge nazionale.
La spedizione della nave e' stata organizzata dall'organizzazione olandese no-profit 'Women on Waves' con la collaborazione del gruppo marocchino giovanile 'Movimento alternativo per le liberta' individuali" (Mali). La nave, che dovrebbe attraccare oggi pomeriggio a Marina Smir nel Marocco settentrionale, a circa 40 chilometri a est di Tangeri, ha come obiettivo quello di offrire alle donne la possibilita' di ottenere "un aborto legale, medico e sicuro" fino a sei settimane e mezzo di gravidanza in un Paese dove l'interruzione della gravidanza e' illegale e viene considerata un tabu', per cui le donne possono subire gravi rischi alla salute. Verra' anche creata una linea telefonica che consentira di dare alle donne le indormazioni necessarie per abortire secondo principi medici sicuri anche in casa.
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