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Il Comune leghista paga i rimpatri Ma la famiglia marocchina dice no

Written By Unknown on venerdì 28 settembre 2012 | 04:58


Braccio di ferro a Castelbelforte tra il sindaco leghista e una famiglia marocchina. Il Comune ha stanziato alcune migliaia di euro per il rimpatrio di due famiglie di extracomunitari che non possono essere più aiutate dall’amministrazione. La donna marochina però rifiuta: «Non posso tornare dai miei genitori con tre figli. Resto qui per rifarmi una vita»

CASTELBELFORTE. La giunta leghista, guidata dal sindaco Graziella Bussolini, alla fine di agosto ha deliberato, all’unanimità, di stanziare circa 4.000 euro per pagare i biglietti per il viaggio aereo a due famiglie di extracomunitari, residenti in paese, per il loro rientro in patria.
Si tratta della famiglia O.E.G. alla quale è stato assegnato un contributo di circa 2.500 euro per l’acquisto dei biglietti aerei per rientrare in Nigeria e della famiglia J.E.H. per la quale si stanziano 2.500 euro «per passaporti e biglietti aerei per il rientro in Marocco». Il responsabile del servizio, l’assistente sociale Valentina Zenezini, «metterà a disposizione la somma dopo aver acquisito il consenso della famiglia». Famiglia quest’ultima che, a quanto sembra, non ha alcuna intenzione di andarsene da Castelbelforte.
«Non torno a casa, non posso farmi mantenere dalla mia famiglia d’origine» dichiarò la moglie del cittadino marocchino alla fine di agosto quando il sindaco, dopo l’ennesima richiesta di aiuti economici, consigliò di far rientro in patria. «Me ne sono andata per rifarmi una vita e non posso tornare dai miei genitori con tre figli».
La conferma che la famiglia di origini marocchine non sembra di voler andarsene viene dal fatto che la delibera parla chiaramente che la concessione del contributo è subordinata all’acquisizione del consenso al rimpatrio da parte della famiglia marocchina.
Il sindaco quando scoppiò il caso dichiarò: «Gli Jebbari li conosco a tal punto che li ho quasi adottati tutti e cinque come fossero miei figli. Lo dico con vero dolore e rammarico, ma d’accordo con l’assistente sociale siamo arrivati a consigliare loro di tornare in Marocco, almeno temporaneamente. Questo perché non ci sono più soluzioni; non possiamo più continuare ad aiutarli non avendo loro un progetto di vita, un piano a breve termine».
Bussolini ha poi aggiunto che «in un Comune di soli tremila abitanti ci cono tante altre famiglie sul lastrico come loro. Gli Jebbari li stiamo aiutando da sei anni, in tutti i modi, ma non possiamo andare oltre perché devo rispondere anche a tutti gli altri cittadini». Una sacrosanta, legittima e realistica presa di posizione che si è appunto concretizzata nella proposta di pagare loro il passaggio aereo per il rientro in Marocco stanziando 2.500 euro. Ma probabilmente, se non ci saranno ripensamenti dell’ultima ora da parte della famiglia marocchina, l’invito del sindaco e la sua buona volontà di aiutarli resteranno lettera morta.

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