Gaza, Ban Ki-moon chiede stop a violenze. Frattura in Consiglio Onu
Written By Unknown on martedì 20 novembre 2012 | 02:31
USB SIl Cairo (Egitto), 20 nov. (LaPresse/AP) - Mentre l'offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza è entrata ormai nel settimo giorno, non si fermano gli sforzi diplomatici per riportare la calma nell'area. Le parole più forti arrivano dal Cairo, dove ieri è arrivato il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, che questa mattina ha fatto un appello personale e diretto alle fine delle violenze. Nell'area arriva oggi anche il segretario di Stato Hillary Clinton, mentre il Consiglio di sicurezza dell'Onu vive l'ennesima frattura degli ultimi mesi. Questa volta su una dichiarazione congiunta proposta dal Marocco sulla situazione di Gaza, che andrà al voto oggi.
BAN KI-MOON: SFORZI ABU MAZEN CRUCIALI. "Apprezzo gli sforzi della Lega araba" per promuovere un cessate il fuoco a Gaza, "non c'è tempo da perdere per mettere fine alle violenze", ha detto questa mattina Ban Ki-moon, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il capo della Lega araba, Nabil Elaraby, nella capitale egiziana. Il numero uno dell'Onu ha quindi confermato che a breve si recherà a Ramallah per incontrare il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (più noto come Abu Mazen), "i cui sforzi per una soluzione basata su due Stati - ha spiegato - sono più cruciali che mai".
Prima sarà a Gerusalemme per vedere il presidente israeliano Shimon Peres, non prima però di aver avuto un confronto con il presidente egiziano Moahmmed Morsi. Per contro, "Israele - ha aggiunto - deve rispettare i suoi obblighi secondo il diritto internazionale, incluso il diritto umanitario", anche se le sue sue "legittime preoccupazioni per la sicurezza devono essere rispettate". Il suo discorso era però iniziato con appello diretto per lo stop alla violenze. "Sono qui - ha dichiarato - per appellarmi personalmente per la fine della violenza e per chiedere un cessate il fuoco". "Ancora una volta - ha aggiunto - israeliani e palestinesi vivono nella paura del prossimo attacco".
OBAMA INVIA HILLARY CLINTON. In mattina è giunta anche la notizia che anche il segretario di Stato Usa Hillary Clinton lascerà la Cambogia, dove ha accompagnato in visita il presidente Obaam, per raggiungere la regione mediorientale. La Clinton si recherà prima a Gerusalemme per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyhau. Quindi raggiungerà gli ufficiali palestinesi a Ramallah e infine andrà al Cairo per confrontarsi con i leader egiziani.
IN CONSIGLIO ONU RUSSIA ACCUSA USA DI OSTRUZIONISMO. Intanto il Consiglio di sicurezza dell'Onu è spaccato su una dichiarazione congiunta proposta dal Marocco che sarà messa al voto questa mattina alle 9 (le 15 ora italiana). Ieri l'ambasciatore russo ha accusato gli Stati Uniti di fare "ostruzionismo" sul testo. Dopo una notte di consultazioni, l'ambasciatrice Usa Susan Rice ha notato che il governo egiziano, il presidente Barack Obama e altri attori internazionali stanno lavorando su tutti i canali per arrivare a una fine delle violenze. "Pensiamo che sia di vitale importanza che questo Consiglio, con le sue azioni o non azioni, rinforzi le prospettive di una cessazione condivisa delle attività", ha dichiarato la Rice. Affinché la scelta sia significativa e sostenibile, ha aggiunto, "deve esserci un accordo tra le parti", "questo è il nostro obiettivo principale nelle consultazioni".
PUNTI CRITICI DELLA BOZZA. Secondo alcuni diplomatici, il punto contestato delle prime versioni della bozza avanzata dal Marocco è il fatto che esse omettano un chiaro riferimento ai lanci di razzi verso Israele nei mesi precedenti all'offensiva. Alcuni rappresentanti occidentali respingono il fatto che nella dichiarazione proposta si faccia semplicemente riferimento ai problemi "nel sud di Israele così come a Gaza". Ma il Marocco spinge per andare avanti. "Non accettiamo che il Consiglio di sicurezza rimanga ai margini", ha dichiarato l'ambasciatore marocchino Mohammed Loulichk.
RUSSIA PROPONE RISOLUZIONE. Nel frattempo, anche la Russia ha proposto una risoluzione che chiede il cessate il fuoco e lo stop delle violenze, esprime sostegno agli sforzi di mediazione nazionali e internazionali, ed esorta palestinesi e israeliani a riprendere i colloqui di pace. La bozza non presenta tuttavia alcun esplicito riferimento al lancio di razzi da parte di Hamas. Churkin insiste sul fatto che il Consiglio proceda a un voto su di essa, se possibile entro oggi pomeriggio, nel caso in cui fallisca il tentativo di approvare la dichiarazione proposta dal Marocco in mattinata. Una risoluzione necessita almeno nove dei 15 voti dei membri del Consiglio e deve passare senza veto. Mosca ha anche chiesto un incontro urgente del Quartetto per il Medioriente (Usa, Russia, Ue e Onu), ma non è chiaro quando il gruppo potrà riunirsi. Su proposta dell'Egitto, il Consiglio di sicurezza aveva già tenuto un vertice di emergenza a porte chiuse mercoledì scorso, giorno in cui Israele ha lanciato l'offensiva, ma l'incontro non aveva portato ad alcuna risoluzione. In quell'occasione, la rappresentante degli Usa, Susan Rice, aveva ribadito che Washington deplora la violenza, sottolineando però il sostegno al diritto di Israele a difendersi dai razzi lanciati da Hamas.
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